Offerte Di Lavoro

A parlarcene Mariano Berriola, presidente di Italia Orienta “Allo YIF saranno presentate centinaia di offerte di studio e lavoro da oltre 20 Paesi di tutto il mondo – ha– abbiamo voluto creare uno spazio “open” dove far incontrare le competenze, le aspettative e le prospettive di chi partecipa. L’auspicio è che anche quest’anno lo Yif trasmetta ai giovani il concetto che l’estero è quasi sempre un luogo nel quale crescere e arricchirsi di nuove esperienze , non uno spazio nel quale rifugiarsi dalle delusioni difficoltà che si vivono nel proprio Paese.

Si omette volutamente il dato sulla capienza regolamentare perché è sufficiente quello sulla “tollerabile”, sforata di 200 detenuti, per comprendere l’allarmante gravità del sovraffollamento. Fatte le debite proporzioni tra il numero di detenuti presenti e quello del personale di Polizia Penitenziaria che svolge effettivamente l’attività lavorativa in carcere, emerge chiaramente la gravità di una situazione che supera i limiti dell’immaginabile. Nella nuovissima 4^ Sezione, in fase di progettazione, è stata giustamente prevista la cucina detenuti di reparto. Il locale è stato realizzato (ci sono fili elettrici volanti), ma è stato utilizzato come locale per le attività scolastiche.

Fino al passaggio della sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale, in essa si eseguivano interventi chirurgici per i detenuti, con grande risparmio di risorse e minori rischi per il fatto che i detenuti non uscivano dal carcere. I lavori di ristrutturazione delle sezioni detentive, anche quelle in atto, non prevedono in nessun caso la sostituzione delle inferriate. E’ bene ricordare che l’ultima clamorosa evasione dal carcere è avvenuta esattamente segando con facilità le sbarre della finestra di una cella. Tale situazione deriva anche dalla necessità del NTP di Regina Coeli di assicurare, diversamente dal NTP Rebibbia, due piantonamenti e mezzo

Da una verifica sulle giornate di lavoro tipo, è emerso che in ragione di un organico ampiamente insufficiente (82 unità) in rapporto alla popolazione detenuta presente (1050 detenuti), molti servizi vengono eseguiti con una scorta non commisurata alle reali esigenze, particolarmente evidente nella composizione delle scorte per il Tribunale di Roma. I dati che si fanno rilevare dimostrano chiaramente che la Casa Circondariale di “Regina Coeli” affronta, con grande sacrificio, l’impegno di assolvere ai compiti istituzionali legati all’assicurazione del mantenimento dell’ordine e della disciplina dell’intera struttura, con gravissime ripercussioni riguardo alla possibilità di garantire apprezzabili livelli di sicurezza e adeguate iniziative trattamentali.

Al personale di Polizia Penitenziaria si chiede il massimo dell’attenzione in servizio, il massimo senso di responsabilità nello svolgimento dei propri compiti, spesso non propriamente aderenti a quelli che istituzionalmente dovrebbero eseguire, si chiede l’adempimento dei doveri istituzionali, ma quando ci si sposta verso il riconoscimento dei diritti loro spettanti ecco che si perdono di vista le basilari regole di gestione del personale. Se a questa si aggiunge l’abnorme numero di detenuti, abbondantemente al di sopra della soglia di tollerabilità, la fatiscenza di una struttura penitenziaria che faticosamente si riesce a mantenere funzionante ed efficiente, il quadro che emerge è preoccupante e, a tratti, verosimilmente drammatico.

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